La cappella di Sant'Agostino
Secondo la tradizione, quando nel 725 (o 726) il re longobardo Liutprando fece trasferire i resti di Sant'Agostino dalla Sardegna a Pavia, per collocarli nella chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro; la nave che li trasportava avrebbe toccato terra proprio nella spiaggia di Sampierdarena e le reliquie sarebbero state ricoverate nella chiesetta del borgo, in attesa di riprendere il viaggio via terra alla volta della capitale longobarda. Questa cappella, già dedicata a San Pietro, sarebbe stata in seguito intitolata a sant'Agostino da parte dei monaci pavesi di San Pietro in Ciel d'Oro; a partire dal XIII secolo con la costruzione della nuova chiesa di Santa Maria della Cella l'antico tempietto perse di importanza, inglobato e soffocato dalle costruzioni del complesso monastico che vi era stato costruito attorno. Dopo secoli di oblio fu riscoperto solo nel 1880 e definitivamente riportato alla luce in seguito al bombardamento che nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, distrusse parzialmente il quattrocentesco chiostro del convento. L'edificio recuperato, adiacente all'attuale chiesa, non sarebbe comunque quello dell'VIII secolo (la cui storicità non è peraltro documentata), ma risalirebbe a un rifacimento dell'XI secoloCappella Sant'Agostino
Pubblicato in cultura · 25 Gennaio 2023